in concomitanza con la pubblicazione delle “Linee guida per la predisposizione di un Piano comunale o intercomunale di Protezione Civile”, ai sensi dell’O.P.C.M. 28.08.2007, ha imposto la necessità di valutare i rischi seguendo precise metodologie. In particolare, tali criteri impongono la valutazione di molteplici fattori che concorrono alla predisposizione dei vari rischi, la cui gestione è possibile impiegando strumenti capaci di valutare tali fattori singolarmente ma anche di farli interagire e permettere di redarre delle carte di sintesi. Tale scopo è stato ampiamente raggiunto utilizzando i software AutoCAD Map 3D 2008 e Civil 2008 e, in seguito, è stato possibile pubblicare una parte del progetto direttamente in Rete attraverso AutoCAD MapGuide, soluzione open source dell’Autodesk.
Introduzione
L’analisi del territorio di Fuscaldo ha messo in evidenza che l’intera area è predisposta a vari rischi, alcuni di carattere strettamente potenziale, altri realmente presenti sul territorio e sicuramente pericolosi per le varie risorse che vengono coinvolte. Tra i rischi che caratterizzano il Comune, ma diffuso per quasi tutta l’Italia, quello che comporta un maggior impatto socio-economico è il rischio idrogeologico. Altro rischio di grande attualità in questi ultimi anni è quello della tutela del patrimonio boschivo dagli incendi, sia per la protezione e la gestione del patrimonio forestale e sia per l'effetto sui fattori economici, sociali e politici del paese. Secondo i dati del Corpo Forestale dello Stato, riferiti all’anno 2003, la Calabria era al secondo posto in Italia per numero di incendi accaduti, con una estensione di superficie percorsa dal fuoco pari a 3.193 ha.
Per quanto riguarda Fuscaldo, la distribuzioni boschiva è piuttosto estesa visto che su circa 61 kmq che costituiscono il territorio comunale, quasi 46 kmq sono coperti da aree boscate, circa 7 kmq sono ricoperti da vegetazione rada e coltura agricola ed il resto comprende zone urbanizzate, zone aperte e spiagge. Il patrimonio boschivo del comune si estende, da ovest verso est, dalla dorsale di Serra Pantanolata (
Tale patrimonio purtroppo, in sintonia con quanto si verifica per l’intera regione, è in grave pericolo a causa dei fattori climatici (per es. la siccità) e, soprattutto, degli incendi, dolosi e non. Infatti, sul territorio preso in esame, come emerge dai dati storici, nell’intervallo temporale 1980-1997 sono andati perduti circa
Inoltre da questi dati si ricava l’informazione che l’anno più critico è stato il 1985 e che la maggiore estensione di una superficie bruciata in una sola occasione corrisponde a
In seguito all’O.P.C.M. 3606/2007 sono stati definiti i criteri per la valutazione della pericolosità per quanto riguarda l’innesco di incendi boschivi. Condizioni di pericolosità possono essere indicate, quindi, per la fascia di bosco al limite con i centri urbanizzati che, in quanto adiacenti ai boschi, costituiscono aree vulnerabili e, conseguentemente, a rischio. Differente è la considerazione da fare invece per i versanti montani in senso stretto dove, sebbene le cronache individuano in quest'ultime una vulnerabilità elevata, l'assenza o quasi di elementi “sensibili” riduce notevolmente il rischio.
Il progetto del Piano di Emergenza e Protezione Civile del comune di Fuscaldo è stato sviluppato in ambiente Gis con l’utilizzo dei software AutoCAD Map 3D 2008, AutoCAD Civil 2008 ed AutoCAD MapGuide. La cartografia di base utilizzata corrisponde alla Carta Topografica vettoriale in scala 1:5000 (riprodotta per conto dell’Amministrazione Comunale su rilievo aerofotogrammetrico eseguito nel 2001) che rappresenta l’intero territorio comunale sui fogli n. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8. Tali basi sono state “private” di cartiglio e legenda e “collegate” tra di loro, provvedendo alla trasformazione delle coordinate geografiche nominali dei singoli fogli in coordinate reali. Infine, la base così ottenuta è stata sovrapposta alle ortofoto georeferenziate, in scala 1:10.000 (elementi n. 550120, 550160, 551090, 551130, 551150, 559010, 559020). Il sistema di riferimento geografico utilizzato è Gauss-Boaga Fuso Est Roma 40.
La redazione di mappe di rischio, in funzione di Protezione Civile, necessita di tutto un corredo cartografico costituito da tematismi di base che rappresentino l’intero territorio e le sue principali risorse. Per questo scopo, combinando i dati acquisiti attraverso analisi aerofotogrammetriche con i rilevamenti diretti portati a termine attraverso sopralluoghi mirati, sono state realizzate le tavole riguardanti geologia, geomorfologia, uso del suolo ecc., riferite all’ambiente, e le tavole dei beni e delle infrastrutture presenti sul territorio, riferite alle risorse in gioco. Ovviamente, tutti gli elementi cartografati sulle mappe di base sono stati trattati come oggetti a cui sono associati i database contenenti informazioni varie dei singoli termini. Inoltre, poiché per la valutazione di alcuni rischi riveste particolare importanza la carta clivometrica, essa è stata redatta sfruttando l’estensione Civil del software Autocad Map 3D (fig. 4).
In particolare, partendo da un file su cui sono rappresentate le curve di livello del territorio comunale di Fuscaldo, è stato possibile creare una superficie dell’intero comune cliccando sulla opzione Superfici, all’interno dell’Area Strumenti Civil. Dopo aver compiuto questo passaggio ed aver definito le curve di livello di tale area, che per il caso in studio sono state scelte con equidistanza di 5 metri, è possibile realizzare una carta clivometrica attraverso un’analisi della superficie creata in funzione delle pendenze, definendo, prima di procedere con l’elaborazione, il numero di classi, la pendenza relativa ad ogni classe e colore delle stesse (fig. 5).
Infine, sempre attraverso lo strumento Superfici, è possibile estrarre gli oggetti dalla superficie creata, in questo caso le singole classi clivometriche, per ottenere il relativo file shape, fondamentale per la determinazione dei rischi. Ovviamente, anche la superficie creata è stata utilizzata, esportandola come file DEM, in quanto è indispensabile per tutte le elaborazioni tridimensionali del progetto (fig. 6).
Analisi del rischio e metodica utilizzata
La propensione al rischio in prospettiva di protezione civile è stata formulata seguendo le “Linee guida per la predisposizione di un Piano comunale o intercomunale di Protezione Civile”, ai sensi dell’O.P.C.M. 28 agosto 2007. In particolare, sull’ordinanza viene fatto preciso riferimento al “Rischio Incendi” poiché generalmente, per quanto riguarda il rischio idrogeologico e idraulico, si rimanda al rispettivo progetto regionale PAI (Piano di Assetto Idrogeologico). Poiché per la redazione del progetto di Piano di Emergenza e Protezione Civile si è voluto integrare le informazioni del piano PAI, che rimane uno studio a scala regionale, con i dati locali del territorio, è stata elaborata la predisposizione al dissesto idrogeologico facendo riferimento metodologico alla “Guida alla realizzazione di una carta della stabilità dei versanti” pubblicata dalla regione Emilia Romagna (1977) ed a tutti i progetti redatti successivamente che tale metodo hanno acquisito e rielaborato.
In pratica, partendo dalla compilazione di elaborati cartografici di base, si verifica quanto le caratteristiche geologiche, litologiche, morfologiche influenzino la stabilità dei versanti. Senza soffermarci oltre sulla valutazione del rischio Idrogeologico, la cui elaborazione metodologica è stata ampiamente descritta da altri Autori, vogliamo concentrare l’attenzione sul Rischio Incendio. Tale analisi ha molto in comune con quella precedentemente indicata perché le varie soglie di rischio, anche in questo caso, vengono attribuite assegnando dei pesi alle singole componenti che entrano in gioco nella definizione della vulnerabilità al fuoco; la somma di tali pesi definisce il valore della pericolosità e, quindi, del rischio. I suddetti criteri prevedono l’individuazione di una fascia perimetrale a contorno dei centri urbani, di larghezza pari a
In pratica, ogni fattore che concorre alla realizzazione della carta del Rischio Incendio è stato rappresentato graficamente con polilinee, quindi, dall’area di lavoro del software, è stata creata la topologia ovviamente definendo i centroidi per ogni oggetto, corrispondenti ai centri delle aree poligonali in cui risiedono le informazioni relative a quella specifica area (fig. 8).
Per default il programma definisce nell’OD (Object Data) collegato l’Id, il perimetro e l’area, quindi è stato necessario aggiungere il campo a cui assegnare il peso del tematismo rappresentato dalla topologia. Questa operazione è stata ripetuta per tutti i termini da sottoporre ad analisi del rischio, associando ovviamente i pesi secondo le indicazioni delle Linee guida. Inoltre, attraverso lo strumento buffer, all’interno dell’analisi topologica, è stata individuata la fascia di rispetto intorno ai centri abitati, avente larghezza di 200m. A questo punto si passa all’analisi vera e propria, ossia si realizza un overlay topologico (fig. 9).
Tale funzione permette di sovrapporre tutti i tematismi che rappresentano i termini della valutazione del rischio ed intersecarli con la fascia di rispetto, in modo da suddividere quest’ultima in tanti settori, ognuno dei quali caratterizzato da un valore di pericolosità, ottenuto come sommatoria dei pesi dei singoli termini sovrapposti. Il risultato è la “Carta della pericolosità da Incendi”, propedeutica per elaborare quella del rischio, ottenuta rielaborando il Rischio incendi in funzione delle risorse sensibili presenti sul territorio (fig. 10).
Attraverso l’ausilio dei software AutoCAD Map 3D 2008 ed AutoCAD Civil 2008, è stato possibile redarre il Piano di Emergenza e Protezione Civile per il comune di Fuscaldo in maniera semplice ed immediata. Infatti, gli strumenti di analisi di cui dispongono le due soluzioni Autodesk hanno consentito di valutare i vari rischi che intercorrono sul territorio evitando le problematiche di gestione dei dati. In particolare, per mezzo della funzione di overlay topologico, è stato facile creare delle carte di rischio come sintesi dei dati esaminati, cioè producendo una intersezione dei termini e non più una sovrapposizione che, generalmente non consentiva una immediata interpretazione del valore rappresentato. Ovviamente alcuni aspetti dei risultati raggiunti sono discutibili e, anche, passibili di miglioramento, soprattutto per quanto riguarda il tipo di dato sperimentale e la sua acquisizione, oltre alla soggettività dell’attribuzione dei pesi che andrebbe “tarata” sulla realtà dell’area esaminata. Infine, la pubblicazione in rete di parte del lavoro, permette all’utente che ne avesse bisogno di consultare il progetto ma anche di interagire con esso attraverso l’uso di semplici query già predisposte.
Autori:
Giuseppe D’Amico
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